SCUOLA DI EQUITAZIONE ETICA
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La relazione Umano Equino

di Andrea Montagnani (fondatore della SEE)

Nell’arco della mia vita in molte occasioni durante i corsi di formazione o stage con istruttori di equitazione ho sentito spesso usare la frase “relazione con il cavallo” con significati molto diversi ma, se dovessi ricordarne uno, farei fatica.

Riflettendo su quali caratteristiche dovesse avere una relazione tra umani ed equini per potersi definire etica, sono giunto alla definizione di :


Relazione come un luogo d’incontro, di scambio e di crescita comune per umani e cavalli. 


Luogo inteso come uno spazio ed un tempo che coinvolga due individui. Ciò include il benessere di entrambi i soggetti che si relazionino nel rispetto delle reciproche differenze di orientamento nel mondo. Inoltre, la Relazione richiede un confronto quotidiano con una comunicazione diversa; implica un impegno giorno dopo giorno nel mantenerla viva; ha bisogno di molti punti d’incontro e di raggiungere una forte consapevolezza di chi siamo e delle nostre qualità, capacità e potenzialità. 

Ogni Relazione richiede Impegno

Una relazione basata solo su richieste e sull’esigere comportamenti specifici dal cavallo non ha, a mio avviso, alcun senso e sinceramente non può definirsi etica. Capire i bisogni del nostro partner e sapere come soddisfarli è invece il primo passo nella direzione del soggetto con cui vogliamo instaurare una relazione. Inoltre, è nostro compito mostrare nella relazione competenza, capacità e affetto, fornendo sostegno quando ce n’è bisogno. Solo così il cavallo saprà accreditarci come partner.

Imporre non crea relazionementre lasciare libertà di espressione sì!


La forza delle richieste a intensità crescente per imporsi e ottenere comportamenti voluti distrugge la relazione. La prova di una buona relazione l’abbiamo ogni volta che il nostro partner, lasciato libero di agire diversamente, scelga da solo di seguirci, di venirci incontro, di fare attività con noi. La chiave per costruire una relazione soddisfacente non è chiedersi “perché non si sta comportando come vorrei?” ma piuttosto “quali bisogni sta cercando di soddisfare comportandosi in quel modo?“.


Per realizzare appieno il potenziale della relazione con il cavallo dobbiamo innanzitutto migliorare la qualità della sua vita garantendogli di soddisfare, nella quotidianità, i bisogni primari, tra cui la socialità di specie.