Visitando diversi centri mi capita ancor oggi di ascoltare discorsi sui cavalli del tipo "Devo farlo un po' stancare prima di montarlo, così si scarica un po'!" oppure "Lo metto in circolo così lo faccio sfogare", o ancora "Lo mando un po' in riserva perché è troppo carico".
I cavalli non sono pentole a pressione che vanno sfogate prima di essere aperte!
di Andrea Montagnani, Formatore Nazionale di Equitazione Etica
Premesso che un cavallo che conduca una vita equilibrata in Gestione Naturale insieme ai suoi compagni di branco non mostra praticamente mai comportamenti eccitatori legati al momento dell'attività con l'essere umano, bisogna invece purtroppo rilevare che lo sfortunato individuo costretto ad una vita da recluso in isolamento per la maggior parte della giornata è impensabile che quando viene fatto uscire dalla sua cella non manifesti un comportamento eccitatorio spesso fuori controllo. Vorrei vedere voi!
La cosa che mi lascia esterrefatto è però il comportamento del proprietario o trainer di turno che opta - come dice lui - di "far girare il cavallo alla longhina" convinto, come spesso accade a noi umani, di risolvere un problema con un intervento meccanico. Quello che in realtà accade, dal punto di vista cognitivo, è di fatto tutt'altra cosa: il cavallo, in fuga alla longhina, impara a comportarsi in maniera eccitata ed esuberante mentre svolge attività insieme all'umano. Il cavallo finirà così per prefigurarsi la rappresentazione UMANO=COSTRIZIONE ALLA FUGA e andrà ad ogni occasione rinforzandosi lo stato eccitatorio e ansioso per quello che si aspetta accada insieme all'umano. Questi stati mentali, fatti rivivere più volte, si strutturano sempre più nella mente del soggetto e tale processo lo porterà ad esprimere in futuro quei comportamenti indesiderati anche in altre circostanze. Ed è proprio così che molti cavalli diventano pericolosi.
Si enfatizzano infatti gli stati eccitatori e l'umano si troverà costretto a inibire gli stessi atteggiamenti che lui stesso ha creato!
Questa drammatica perversione potrebbe essere evitata in modo estremamente semplice offrendo ai cavalli una vita di benessere (vero, però! Dal loro punto di vista!!!) ed educazione e istruzione basate sullo sviluppo dell'autocontrollo e degli stati di calma. Entrambe queste esigenze sono semplicemente le fondamenta per una relazione etica e davvero libera.